Marino Amonini, classe 1950, professione nonno e nel tempo libero fotografo, coltivatore d’orto, scarpinatore di nordic walking e quando i turni della moglie Adriana lo consentono anche fondista; ideatori del passo panteganato di cui sono i massimi interpreti.
Perennemente affamato di letture non disdegna lo scrivere; collabora da oltre trent’anni con varie testate, da cui la fama di avere un grossa zucca.
Tanto che anche il cappello alpino, che indossa con buona frequenza e con orgoglio, è stato prodotto con lo stampo delle culderi.
Ha fondato nel 1983 All’ombra del Rodes, dirige dal 1988 Valtellina Alpina e dal 2003 Albosaggia , oggi recentemente espanso a Il Gazzettino dell’Unione dei Comuni Albosaggia - Caiolo- Cedrasco – Fusine; una vera e propria scalata editoriale al regno della brina!
Inguaribile curiosone ama ravanare in archivi e robe vecchie, contrade abbandonate per leggervi i segni di storie minime, tra documenti, vecchie foto che poi restaura con ore di computer.
Ha curato varie pubblicazione sia come autore, che coordinatore applicandosi con passione in ognuna per la qualità dei testi, la cura della grafica e delle immagini.
Oltre agli affetti familiari ama gli amici, la montagna, la fotografia, gli alpini e l’essenzialità.
Punge l’effimero, ceffona la banalità, usa la scure da bureléé con la stupidità; è sistematicamente impegnato nella ricerca del buonsenso.
Collabora “Le montagne divertenti” con testi e foto, oltre che distribuendo la rivista nelle zone “all'ombra del Rodes”.