Antonio Boscacci, uno dei più attivi collaboratori della nostra rivista, è da poco scomparso dopo una lunga malattia.
Era un uomo poliedrico, eclettico e determinato, un trascinatore, uno studioso, uno sportivo, un lottatore, un romantico, un sognatore, un viaggiatore, un amante della montagna, un intellettuale che non disdegnava di sporcarsi le mani e un professore che aveva sempre voglia d'imparare cose nuove.
Lui che ha scritto di molti, chissà come avrebbe voluto essere ricordato...
Tanti sono stati i successi in qualunque attività si è cimentato, che l'elenco delle sue imprese sportive e intellettuali verrebbe a riempire un libro intero.
È stato e continuerà a rimanere un punto di riferimento per alpinisti, scialpinisti e rocciatori, per chi cerca di divulgare la conoscenza del nostro territorio e dei suoi aspetti naturalistici, per chi ama leggere e scrivere, per chi è stato suo alunno e per chi, invano, ha cercato di fargli rispettare le regole in cui lui non si identificava.
Così abbiamo lasciato che alcuni dei protagonisti della vita di Antonio scrivessero di quel tratto di cammino comune, ritrovandosi con lui nei luoghi che avevano saldato la stima reciproca.
Tra i relatori non ci siamo certo dimenticati i Piccoli Uomini, le creature fantastiche degli alti pascoli che Antonio ha fatto nascere e che ora, grazie alla penna di sua moglie Luisa Angelici, possono nuovamente uscire allo scoperto per ricambiargli la gentilezza.