In uscita il 21 giugno 2024 il numero 69 - Estate 2024
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n.69 - Estate 2024SPECIALI
10 Ago del Torrone
Un obelisco di granito ai raggi X
22 Dove son finite le stelle?
L'inquinamento luminoso
30 Racconti di Bruno Galli-Valerio
I passeri
 
ALPINISMO
32 Val Masino Ago del Torrone (m 3234)
43 Approfondimenti L'ultimo dei Mohicani
44 Valmalenco Il periplo della conca di Sassersa
54 Dolomiti La traversata della Meridiana di Sesto
72 Alta Valtellina Monte di Gavia (m 3223)78
78 Approfondimenti Lago Bianco di Gavia

ESCURSIONISMO
80 Valchiavenna Monte Càrden (m 2467)
86 Approfondimenti I quarzi del monte Càrden
92 Orobie Laghetto del Gavedone
100 Orobie Nel mezzo della val Varrone

RUBRICHE
108 Viaggi Monte Jura altissimo
116 Natura junior Niki Valtura
120 Flora Rododendro
126 Funghi Tra fuoco e neve
129 Oggetti
131 Foto dei lettori
136 Concorsi
138 Ricette della nonna Quagiàda... e maschèrpa

 

EDITORIALE
di Beno

 
Son sempre più persuaso che stia per concretizzarsi la “rivincita della carta“. Qualcuno dirà che mi sono bevuto il cervello, ma ho seri indizi che invece sia prossima. Vi spiego il perché.
A partire dal 2010 e in maniera rapidissima i mezzi digitali hanno soppiantato il centenario supporto delle informazioni: la carta, riducendolo ad anacronistico feticcio del passato riservato agli anziani che fan fatica coi bottoni del telefono.
Anche per chi fa ricerca non solo per cazzeggio, era divenuto decisamente più svelto e soddisfacente trovare documenti e immagini in rete rispetto al trasformarsi in un topo da biblioteca e annegare in pagine polverose. Poi, anziché dover far passare un gran numero di libri, era sufficiente chiedere a un generoso motore di ricerca di trovare gli argomenti per te e, talvolta, se eri sgamato nell'interrogarlo, ammaliato dalla tua classe ti restituiva anche documenti sorprendenti.
Ci siamo in pochi anni abituati a utilizzare esclusivamente quell'amichevole strumento informatico (user-friendly nella neolingua) per trovare informazioni, lasciando atrofizzare i nostri cervelli. Ci siamo abbandonati nelle braccia delle multinazionali, perdendo la capacità di trovare risposte autonomamente.
Una volta che la nostra dipendenza è stata appurata, i generosi colossi tecnologici, nemmeno troppo velatamente, hanno iniziato a far continue modifiche agli algoritmi che governano i motori di ricerca, vuoi per ragioni commerciali, vuoi per ragioni politiche. In questo modo stiamo assistendo alla censura del XXI secolo, che non è fatta di indici e di roghi, ma semplicemente di oblio. Ciò che il motore di ricerca non restituisce tra i risultati è come se non esistesse, pur essendo sempre lì, al suo posto, in quel mondo parallelo, disordinato e sterminato che è la rete.
Senza addentrarmi nel merito di argomenti troppo complessi, mi limito a constatare che tale meccanismo ha fatto anche vittime collaterali. Oggi anche le ricerche in rete inerenti geografia, alpinismo, escursionismo e tradizioni - tematiche non centrali né economicamente né politicamente - restituiscono risultati insoddisfacenti e per giunta tutti praticamente identici nei contenuti, divenuti un mantra nauseabondo di parole chiave posticce a cui si adatta, addirittura modificando i propri testi, ogni sito che non vuol cadere nell'oblio. Chi si è salvato i vecchi indirizzi o usa i motori di ricerca interni di biblioteche e di archivi digitali può ancora raggiungere contenuti interessanti, chi “googola” o "wikipedia", rischia di non trovare che ciarpame.
Nel giro di due o tre anni la mia postazione di lavoro è tornata ad esser circondata da un muro di libri. Pure il vocabolario cartaceo, un Gabrielli in due tomi non certo svelto da consultare, ha preso spontaneamente il sopravvento su Google. Questo senza che io facessi particolari riflessioni filosofiche, ma per pura e spontanea necessità. Credo di non essere il solo e che questo fenomeno sia destinato a propagarsi e ritonificare un sacco di cervelli.
È la rivincita della carta, di tutti i libri e le riviste che abbiamo ancora in casa. Siamo certi che non ci tradiranno, che i contenuti rimarranno sempre lì, al loro posto, al sicuro dalle leggi del mercato e del potere.
 

 
Hanno collaborato a questo numero:
Adele Mori, Adriano Maffi, Alessandra Morgillo, Beno, Bruno Mazzoleni, Corrado Lucini, Dicle, Eliana e Nemo Canetta, Eugenio Donati, Fausto De Bernardi, Fabio Pusterla, Flavio Casello, Gabriele Fusetti, Giacomo Meneghello, Giacomo Rovida, Gioia Zenoni, Giordano Baraiolo, Giovanni Rovedatti, Giuliano Giacomella, Jean Malka, Kim Sommerschield, Luciano Bruseghini, Marco Bettomè, Marco Trezzi, Mario Pagni, Marino Amonini, Marzia Possoni, Matteo Gianatti, Matteo Tarabini, Piergiorgio Spini, Raffaele Negri, Raffaele Occhi, Renzo Benedetti, Roberto Appiani, Roberto Ganassa, Roberto Lisignoli, Roberto Moiola, Switzerland Tourism.

Si ringraziano inoltre:
Andrea Sem, Carmen Mitta, Dario Cossi, Franca Prandi, Giordano Gusmeroli, Mauro Premerlani, Pietro Crapella, Sergio Scuffi, Avis Comunale di Sondrio, Camp e Karpos per l'attrezzatura fornita per la traversata della Meridiana di Sesto, CAI Valtellinese (archivio Alfredo Corti), Flavio Tarabini, l'Ufficio federale di topografia Swisstopo per render pubbliche e fruibili importantissime documentazioni storiche, tutti gli intervistati e quelli che ci hanno accompagnato nelle gite, la Tipografia Bonazzi, gli edicolanti che ci aiutano nel promuovere la rivista, gli sponsor che credono in noi e in questo progetto... e tutti quelli che ho dimenticato di citare.
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